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Gay & Bisex

Intrecci particolari - Capitolo 4


di Difficilissimo
28.10.2011    |    7.185    |    1 9.9
"Oltretutto avevo cambiato squadra e quindi non vedevo più Mauro agli allenamenti, anzi non lo vedevo proprio più..."
Tornai a casa particolarmente felice pur non sapendo realmente quali erano i miei sentimenti. Ok, sentivo che forse mi stavo innamorando di quel ragazzo che da poco aveva compiuto 17 anni ma era un qualcosa di diverso dalle altre volte. Quando mi era capitato di avere storia serie con ragazze mi sentivo nella posizione di non dover mai far mancare niente alla mia amate, di doverle prestare tutte le attenzioni del mondo ma con Mauro sentivo che era diverso. Mi bastava starci bene insieme, mi bastava baciarlo, anzi mi bastava guardarlo ed ero felice. Non chiusi un occhio quella notte, ripensavo continuamente a come avevamo fatto l'amore, alla nostra prima vera volta e a quel ti amo che non riuscivo a togliermi dalla testa. Sentivo esattamente il suo tono di voce ansimante che me lo ripeteva, 3 volte come lo aveva fatto poche ore prima "ti amo, ti amo, ti amoooo". Il giorno seguente non ci sentimmo se non per due rapide chiacchiere su facebook con lui che chiuse il discorso con un "bacio" che mi riempì nuovamente di gioia. La sera io avevo da fare con altri miei amici e lui uscì con i suoi, poi attorno alle 2 di notte stavo rincasando quando mi chiamò "Dove sei? io sto in piazza, mi passi a prendere?". Non ci pensai nemmeno una volta, non avevo ancora chiuso il telefono che già avevo fatto inversione con la mia macchina e lo stavo andando a prendere. Fui felice di vederlo, ancor di più quando, poco dopo esserci allontanati dalla piazza mi stampò un veloce bacio in bocca e mi chiese di tornare al nostro solito posto. Facemmo tutto come al solito, sedili posteriori, totalmente nudi ma mi accorsi ben presto che Mauro non sembrava avere particolarmente voglia di preliminari, tant'è che quasi immediatamente me lo ritrovai a pecora con io dietro a sfondarlo. Ci scopai in maniera assai più fredda della sera prima, a me sembrava abbastanza ubriaco e provai a giustificare così questo suo cambiamento. Gli venni dentro alle chiappe, poi ci scambiammo e lui fece lo stesso, mi scopò con foga e giunse al suo orgasmo. Non disse nulla, mi baciò rapidamente e senza troppo interesse e si rivestì, poi non appena giungemmo sotto casa sua mi salutò con un altro bacio e scese. La mattina trovai un messaggio su facebook, era lui ma mi si gelò il sangue poco dopo che iniziai a leggerlo. Recitava più o meno così: "Non so cosa mi sia successo, io non penso quello che ti ho detto l'altra sera, non l'ho mai pensato e non voglio nemmeno fare quelle cose che abbiamo fatto. Era un gioco, mi bastavano quelle seghe ma tu hai voluto rovinare tutto e mi hai costretto a fare quello schifo che abbiamo fatto. Mi dispiace ma non me la sento di continuare a vederti, mi sento in colpa per tutto quello che è successo e mi sento sporco dentro, ora ho bisogno di tempo, lasciami solo". Provai a parlarci, fu inutile e decisi di rispettare il suo "tempo". Passavano i giorni e oltre a evitarmi iniziò anche a parlare male di me. Oltretutto avevo cambiato squadra e quindi non vedevo più Mauro agli allenamenti, anzi non lo vedevo proprio più. Sapevo che non aveva superato gli esami di riparazione ed era stato bocciato, aveva cambiato scuola (la stessa di Lothar), le poche cose che riuscì a sapere da amici comuni. Io ci stavo male, quello che mi aveva scritto non corrispondeva al vero e comunque non capivo questo suo allontanamento e questa improvvisa cattiveria. Mi accorsi di un particolare, Mauro su Facebook aveva stretto amicizia con Lothar e oltretutto mi accorsi che spesso e volentieri scherzavano sulle rispettive bacheche. Strano, visto che Mauro aveva sempre parlato malissimo di Lothar ma decisi di indagare perchè a me questa cosa non convinceva. Scoprì che uscivano ormai insieme tutti i giorni, avevano fatto molta amicizia e gli capitava quasi ogni mattina di fare sega a scuola e di andare in giro, spesso al porto. Mi piazzai più volte,il pomeriggio, nei dintorni della casa di Lothar e diverse volte vidi entrare e uscire lui e Mauro e la cosa mi puzzava, sicuramente c'era qualcosa tra loro e i pensieri che da una parte mi eccitavano, dall'altra andavano a girare ancora di più il coltello nella piaga e aumentavano il mio dolore. Comunque sia io questa storia la dovevo approfondire e decisi di farlo nella maniera più diretta possibile, chiedendo direttamente a Lothar. D'altra parte anche se ci eravamo allontanati in questi mesi, quello che avevamo fatto tra noi non era mai stata fonte di pentimento nè tantomeno di litigio e il nostro rapporto, pur non più intenso, rimaneva comunque buono. Lo contattai su Facebook e gli chiesi un incontro, mi disse di andare da lui dopo cena e lo feci, entrammo in garage e io gli raccontai quello che mi era successo, senza fargli inizialmente il nome di Mauro ma parlando semplicemente di un ragazzo. Ben presto Lothar si accorse che ero veramente distrutto e che nel racconto mi erano uscite delle lacrime e si ricordò di quella volta che fui io a consolarlo per i suoi problemi con Giada (a proposito, stavano sempre insieme). Eravamo seduti sulle sedie uno di fronte all'altro, mi prese x le guancie e mi baciò. Chiudemmo gli occhi e rimanemmo a limonare a lungo, era inutile negarlo, avevo proprio bisogno di sfogare le mie delusioni per cui mi lasciai andare e assaporai il suo fiato che sapeva di sigaretta, mi gustavo il suo piercing sulla lingua ogni qual volta si intrecciava con la mia. Non ricordo con precisione quanto durò quel bacio, so solo che durò veramente tanto, poi mi chiese se mi andava di metterci sul letto, annuì e lo seguì, facendomi trascinare dalla sua mano. Mi spogliai rapidamente, togliendomi tutto quanto e mi infilai sotto le coperte, Lothar invece con molta più calma si tolse la sua canotta, mostrandomi i suoi bei pettorali scolpiti, poi si tolse le scarpe e fece scivolare giù i jeans a tre quarti. Mi stavo godendo ogni singolo attimo di quello "spogliarello", compreso quando tolse i calzini mettendo a nudo i suoi piedi e soprattutto quando si sfilò le mutande, permettendo a quell'enorme cazzo turgido di spuntare fuori, ritto, largo e succoso come me lo ricordavo. Venne anche lui vicino a me, sotto le coperte, e riprendemmo a baciarci e stavolta anche a toccarci, poi ci spompinammo un pò, lo leccai a lungo poi mi disse " se vuoi stavolta puoi scoparmi, non sono più vergine dietro". Cazzo, la domanda mi sorse ovvia dentro di me: questa cosa aveva a che fare con Mauro? Una parte di me voleva saperlo ma decisi di non chiederglielo ora perchè la risposta mi avrebbe potuto finire di distruggere e ora volevo godermi quel momento. Lui si stese sul letto, a pancia in su e allargò le gambe, alzando un pò dal materasso il sedere e permettendomi di penetrarlo. Sussultò, poi mi ficcò la lingua in bocca e pomiciammo per tutta la durata della scopata, gli venni violentemente nel culo e mi lasciai andare a un gridolino di piacere, più simile a quelli che faceva di solito Mauro che alle mie abitudini. Poi ci scambiammo posizione e anche lui mi scopò, con foga e passione, venendomi nel culo. Rimasi a dormire là e una volta abbracciati gli confessai di Mauro, lui deglutì e poi si confessò...una confessione che non avrei mai voluto sentire. CONTINUA...
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